Plexr chirurgia non ablativa

Area d’intervento: Terzo superiore del volto e altri approcci
Durata intervento: variabile fino a 30 minuti
Mantenimento effetto: 4-6 mesi
Farmaci utilizzati: Azalure e Vistabex

All’inizio del percorso medico estetico è necessaria una prima visita medica in cui portare i documenti sanitari e gli esami in possesso e gli eventuali farmaci in uso.

Che cos’è

Il plexer non è soltanto blefaroplastica. 

Di fatto, trattandosi di chirurgia non ablativa costituita da un flusso di elettroni convogliato che va a creare una sorta di piccolo fulmine sulla superficie cutanea senza toccarla o tagliarla, esso ha un numero notevole di applicazioni.

A partire dal 2009, anno di comparsa del primo modello di plexer riconosciuto, nel mondo si sono registrati numerosi studi scientifici e pubblicazioni che ne riconoscono l’importanza ed efficacia ma soprattutto la sicurezza totale nel considerarla una tecnologia a carattere scientifico.

Dobbiamo immaginare il plasma come il quarto stato della materia ed è proprio su questo principio che si basa questa chirurgia non ablativa che attiva l’area tramite una scarica elettrica sulla sua superficie (detta appunto attivazione del plasma). Questa chirurgia si definisce non ablativa perché non si supera la membrana basale perciò il tessuto si riparerà senza cicatrici..

Fino a poco tempo fa si pensava che nella riparazione ci fosse solo fibrosi ma, tramite delle biopsie che ne valutano i risultati, le aree trattate sono risultate riparate da collagene tipo III, quello rigenerativo non fibroso ma nativo.

Tutte le pubblicazioni relative a questo tipo di tecnologia sono poi incrementate anche grazie al suo utilizzo in dermatologia, chirurgia odontoiatrica e nella medicina rigenerativa. 

Per quanto riguarda le applicazioni versatili della macchina, le più semplici sono quelle relative alla piccola chirurgia superficiale per cui potremmo trattare fibromi penduli, cheratosi attiniche, microlesioni o macchie.

Si precisa che nel caso di lesioni, macchie ecc è richiesta una preventiva visita dermatologica al fine di certificare la loro natura sospetta e procedere al meglio senza rischi. Non è possibile infatti per il medico estetico eseguire biopsie o analisi specifiche.

Differente caso è per esempio una cheratosi attinica o seborroica che presentano caratteristiche facilmente valutabili e pertanto non necessitano di visita dermatologica.

Altro impiego del plexer è quello del gummy smile perché è possibile trattare la mucosa gengivale con risoluzione di questo difetto in modo definitivo ( sorriso gengivale).

Esiste una applicazione estetica che affronta le rughe: pensiamo ad esempio alle  rughe ipertrofiche come ad esempio la zona  preauricolare o dell’ombelico ma ne beneficia anche il codice a barre vicino alla bocca. In questo caso possiamo applicare un principio diverso rispetto a quello del riempimento della ruga andando a considerare la stessa come un effetto di avvallamento e dunque trattando col plexer la parte che sarebbe “la montagna” cioè la parte ispessita.

Il ringiovanimento cutaneosi può ricercare grazie anche all’effetto di peeling e rigenerazione della pelle che il plexer attiva con la vaporizzazione degli strati superficiali.

Inoltre, è possibile trattare il problema dell’acne nell’unità pilo-sebacea che produce il foruncolo. Una volta svuotato dal materiale purulento e bonificato tramite effetto di disinfezione che la scarica produce, con successiva sigillatura della zona che in caso contrario tenderà ad infettarsi nuovamente e riformarsi.

Molto soddisfacente è il trattamento delle cicatrici da acne che sono come dei piccoli crateri. Di fatto si procederà recidendo quelle bande fibrose attorno alla cicatrice, creando una forma di collasso cutaneo che nella guarigione ripiana la cicatrice.

Possiamo trattare cheloidi andando a rasarli in una forma di bruciatura che ne spegne l’attività. Ricordiamo che la chirurgia nel cheloide spesso stimola la riparazione dermica sottostante riformando lo stesso mentre con il plexer si avrà semplicemente il ripristino epidermico con risoluzione dello stesso.

Infine voglio ricordare anche le cisti della zona perioculare. Queste sono aree molto delicate che con la chirurgia impongono apposizione di punti mentre con il plexer ed una piccola anestesia locale si può liberare il paziente di lesioni fastidiose e particolarmente visibili con riparazione perfetta in breve tempo.

Risultati

La guarigione è rapida se ben medicata e non risultano cicatrici. 

Possibili disagi

Si rende necessaria un’accurata disinfezione per alcuni giorni con Citrosil Verde più volte al giorno. Non si devono applicare creme o cerotti e la crosta non va rimossa ma lasciata cadere spontaneamente. Quando le aree sono esposte al sole è necessario, in seguito, proteggere con adeguata crema per alcuni mesi. 

Particolarità

La plexr chirurgia è tecnica utilizzata con grande vantaggio per cicatrici cheloidi, fibromi penduli, cheratosi attiniche, piccole cisti sebacee anche nell’area congiuntivale. Tutte le rughe in pelle ipertrofica possono essere trattate con successo con questa tecnica a piccoli punti di abrasione considerando la ruga come un solco e la parte che la genera una piccola collina da rasare. In questa ottica, è molto richiesto il trattamento per aree come quella perioculare o per il codice a barre. 

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